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Fare giustizia

Fare giustizia

by AR
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10 aprile 2022
Lettura: Amos 5

(Amos 3:2) Voi soli ho conosciuto fra tutte le famiglie della terra; perciò vi castigherò per tutte le vostre trasgressioni.

(Genesi 18:19) Infatti, io l'ho prescelto perché ordini ai suoi figli, e alla sua casa dopo di lui, che seguano la via del SIGNORE per praticare la giustizia e il diritto, affinché il SIGNORE compia in favore di Abraamo quello che gli ha promesso.

Abbiamo già detto che il verbo “conoscere” allude alla vocazione di Abramo che troviamo in Genesi 18:19, ovvero di indirizzare i propri discendenti nel praticare il diritto e la giustizia. Amos (3:3-8) pone sette domande pensate per indurre il pubblico che lo ascoltava che ad ogni azione corrisponde una reazione, che ogni risultato ha una causa. Questo per sottolineare che il tema del rapporto tra il popolo d’Israele e Dio è basato su un azione (prescelto) la cui conseguente risposta è che il popolo pratichi il diritto e la giustizia.

Non sono mancati avvertimenti (carestia, siccità, crisi agraria, peste) prima che Amos rivolgesse il giudizio di Dio, ma nonostante ciò, il popolo d’Israele continuava a perseverare in quei peccati che minavano il diritto e la giustizia verso le persone povere e deboli nella società.

(Amos 4:4-5) «Andate a Betel, e peccate, a Ghilgal, e peccate ancora di più! Portate ogni mattina i vostri sacrifici e ogni tre giorni le vostre decime! Fate fumare sacrifici di ringraziamento con lievito! Bandite delle offerte volontarie, proclamatele! Poiché così vi piace fare, o figli d'Israele», dice il Signore, DIO.

Eppure il popolo amava la religione: andava a Bethel e offriva sacrifici. Amos critica, con un linguaggio ironico, che quando l’adorazione è motivata dal desiderio di ottenere approvazione, riconoscimento da parte degli altri e autocompiacimento, allora la religione diventa ribellione.

Non era un problema di adeguatezza di funzioni religiose, ma la religione era diventata una faccenda di assemblee solenni, feste, sacrifici, canti e nulla di più. Una religione priva di anima. Non più comunione con Dio, ma solo una gran confusione nel luogo sacro. La religione era diventata la religione degli e aveva perso il vero senso dell’adorazione che doveva essere motivata dal fatto che il Dio che si prende cura del suo popolo  è la diretta conseguenza che Dio stesso ne è la guida affinché il popolo persegua il diritto e la giustizia.

(Amos 5:21-23) «Io odio, disprezzo le vostre feste, non prendo piacere nelle vostre assemblee solenni. Se mi offrite i vostri olocausti e le vostre offerte, io non le gradisco; e non tengo conto delle bestie grasse che mi offrite in sacrifici di riconoscenza. Allontana da me il rumore dei tuoi canti! Non voglio più sentire il suono delle tue cetre!

In altri termini Dio rifiutava per intero tutto ciò che succedeva nel santuario! Ciò che vuole davvero Dio è che il diritto e la giustizia scorrano per il paese come un fiume in piena.

(Amos 5:24) Scorra piuttosto il diritto come acqua e la giustizia come un torrente perenne!

In che cosa consiste l’instaurazione della giustizia nel vocabolario adoperato da Amos e da altri profeti?

Innanzitutto il fare giustizia è un’idea dinamica che somiglia ad un fiume impetuoso, in contrapposizione alla tradizione occidentale rappresentata da una bilancia a due piatti in perfetto equilibrio statico che simboleggia il concetto di equità e di eguaglianza. La dinamicità della giustizia comporta il metterla in pratica.

(Michea 6:8) O uomo, egli ti ha fatto conoscere ciò che è bene; e che altro richiede da te l'Eterno, se non praticare la giustizia, amare la clemenza e camminare umilmente col tuo DIO.

In secondo luogo, la giustizia è la risposta che ci si attende dal popolo di Dio per ciò che il Signore ha fatto per lui. Il profeta Isaia (5:1-7) parla di un amico che aveva dedicato grande cura alla conduzione della sua vigna, ma che poi produsse uva selvatica. La condizione in cui versava Israele era la medesima di Giuda descritta dal profeta Isaia. Dio aveva fatto molto per Israele e si aspettava dei frutti degni della giustizia e della rettitudine, ma non riuscì a trovarli e fu costretto a distruggere quella vigna. Lo schema che prevede prima l’illustrazione degli atti compiuti da Dio in favore del suo popolo e poi quello della risposta, percorre la bibbia da un capo all’altro.

Infine il concetto di fare giustizia vuol dire agire da difensori degli indifesi. Quando si analizzano i passi biblici che trattano della giustizia, ci si imbatte sempre in tre categorie di persone: i poveri, le vedove e gli orfani.

(Isaia 1:17) Imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova.

Quando si parla di giustizia i profeti non si addentrano nel regno della teoria e tanto meno non discutono un idea filosofica o legale, ma ci conducono nei quartieri della città  in cui vivono i poveri e ci invitano a guardare gli occhi della vedova afflitta, l’orfano dolente e il mendicante affamato. Quando il popolo di Dio impiegherà la propria energia nella difesa dei deboli e cercherà i modi di patrocinare la causa degli indifesi, allora la giustizia inizierà a scorrere come acqua e il diritto come un torrente perenne.

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