Non sottrarti dalle tue responsabilità
- by DDC
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14 luglio 2022
Lettura: Giona
(Giona 1:1-3) La parola del SIGNORE fu rivolta a Giona, figlio di Amittai, in questi termini: 2 «Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me». 3 Ma Giona si mise in viaggio per fuggire a Tarsis, lontano dalla presenza del SIGNORE. Scese a Iafo, dove trovò una nave diretta a Tarsis e, pagato il prezzo del suo viaggio, si imbarcò per andare con loro a Tarsis, lontano dalla presenza del SIGNORE.
(Giona 1:2) Il SIGNORE fece venire un gran pesce per inghiottire Giona: Giona rimase nel ventre del pesce tre giorni e tre notti.
Di Giona non sappiamo nulla, ma probabilmente serviva nel tempio. Di solito pensiamo a Giona come un uomo disubbidiente e non voglioso di condividere la salvezza di Dio. Perché si è comportato così? Perché Dio stava sconvolgendo in maniera brusca la sua vita: lasciare casa, famigliari, affetti… per intraprendere un viaggio verso una città straniera con una fama non bella.
Giona non era altro che un uomo pio ebreo ed osservatore quindi della legge mosaica e, secondo tale legge, non avrebbe dovuto mescolarsi con altri popoli. Questi principi erano attuali ai tempi di Giona quanto ai tempi di Gesù. La voglia di essere un popolo esclusivo era carica in Giona, ma Dio gli chiese di annullare quello che fino a quel momento, per Giona, era una certezza.
Ninive era una città Babilonese, che poi divenne la capitale dell’Assiria, ed aveva mura alte oltre 30 metri. Lo stesso Giona ci riferisce qualcosa: tre giorni di cammino per attraversarla.
(Giona 3:3) Giona partì e andò a Ninive, come il SIGNORE aveva ordinato. Ninive era una città grande davanti a Dio; ci volevano tre giorni di cammino per attraversarla.
(Giona 4:11) e io non avrei pietà di Ninive, la gran città, nella quale si trovano più di centoventimila persone che non sanno distinguere la loro destra dalla loro sinistra, e tanta quantità di bestiame?
In Ninive vi abitava gente innocente che non sapeva distinguere la destra dalla sinistra. I 120.000 probabilmente si riferiscono ai soli bambini, quindi la città era molto più popolosa. Ninive rappresentava il centro di una cultura malvagia e Giona doveva predicare proprio in quella città. Dio sconvolge la vita di Giona, ma Giona decide di andare verso occidente per rinunciare alla chiamata di Dio in maniera drastica.
… io fuggo dalla presenza di Dio. La chiamata di Dio aveva provocato in Giona disperazione. Perché Dio ha voluto insistere con Giona? Non c’era una persona più coraggiosa? Perché proprio Giona?
La città di Ninive era fondata sulla cultura Assiro – Babilonese ed era un importante centro religioso per il culto della dea Ishtar (rappresentata da un grosso pesce con ali di colomba), dea dell'amore e della guerra.
Giona significa appunto Colomba. Un uomo chiamato quindi colomba che viene inviato ad una città per convertirli dalla loro malvagità. Succede che il popolo assiro ascolta e ha timore della predicazione di Giona, difatti si converte dalla sua malvagità. Una cosa è certa: Dio non fa nulla a caso.
(Giona 3:10) Dio vide ciò che facevano, vide che si convertivano dalla loro malvagità, e si pentì del male che aveva minacciato di far loro; e non lo fece.
Dio si pentì dal male che aveva minacciato di fare. Dio non ci sta chiedendo di stravolgere le nostre vite, di sicuro ci sta chiedendo di dedicare del tempo a lui.
(Efesini 2:10) infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.
Siamo stati creati per fare le opere buone.
(Tito 3:3-8) Perché anche noi un tempo eravamo insensati, ribelli, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella cattiveria e nell'invidia, odiosi e odiandoci a vicenda. Ma quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono stati manifestati, egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo, che egli ha sparso abbondantemente su di noi per mezzo di Cristo Gesù, nostro Salvatore, affinché, giustificati dalla sua grazia, diventassimo, in speranza, eredi della vita eterna. Certa è quest'affermazione, e voglio che tu insista con forza su queste cose, perché quelli che hanno creduto in Dio abbiano cura di dedicarsi a opere buone. Queste cose sono buone e utili agli uomini.
Paolo sta dicendo a Tito di insistere con coloro che hanno creduto, perché Dio ha preparato precedentemente per ciascuno di noi delle opere. Tutti devono fare l’opera che Dio ha precedentemente preparato. Dobbiamo prendere l’impegno davanti a Dio di non sottrarci davanti alla responsabilità che abbiamo.
Cosa ha prodotto in Ninive la predicazione di Giona? Non ne siamo certi, ma Mosul (odierna Iraq) è l’unica città che vanta una presenza Ebrea e Cristiana in una regione a prevalenza musulmana. L’unica città che ha una forte presenza Cristiana.