4 direzioni sbagliate
- by Abele T.
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11 agosto 2022
Lettura: Luca 6:37-38
Gli opinionisti della TV non fanno altro che giudicare le azioni degli altri. Per i credenti, in tema di giudicare, come ci si deve comportare? Analizziamo quattro direzioni del giudizio.
(Luca 6:37-38) Non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate, e non sarete condannati; perdonate, e vi sarà perdonato. Date, e vi sarà dato; vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi.
Gesù ci da dei consigli e non degli ordini. Gli ordini, di solito, si danno a dei subalterni in cui, ad esempio, gli operai devono fare ciò che gli viene detto. I consigli invece no. Si danno a persone in cui si ha fiducia del proprio modo di ragionare. Dio ci consiglia di non giudicare. Per esperienza, ogni scelta che facciamo ha delle conseguenze: se giudichiamo saremo giudicati. Questo testo non ha nulla a che fare con il giudizio di Dio, ma si parla del giudizio tra fratelli.
(Apocalisse 20:13b) …ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere.
(Matteo 7:1-2) Non giudicate, affinché non siate giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi.
Dovremmo astenerci dal giudizio ad eccezione di alcuni casi in cui bisognerà prendere anche dei provvedimenti (se ad esempio in una chiesa ci sono furti o ce adulterio).
Possiamo vedere quattro direzioni del giudizio che possiamo suddividerle in due categorie: chi giudica e chi invece viene giudicato.
La prima direzione di chi giudica è quella di prendere questa posizione: “io sono tenuto a giudicare per il ruolo che ricopro nella mia chiesa”. Il Signore dice di non giudicare.
(Ebrei 3:13a) ma esortatevi a vicenda ogni giorno
Ciò significa che ci si può esortare e riprendere, ma non dobbiamo cadere nell’errore che gli altri su di me non possono farlo. Non c’è qualcuno che può essere esortato e chi non lo può mai essere.
La seconda direzione del giudizio può essere legata al proprio livello di spiritualità. Questo è un errore, perché se sei realmente spirituale come affermi, non puoi giudicare. È una direzione sbagliata.
(Matteo 7:3) Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell'occhio tuo?
Chi si sente giudicato invece può prendere la direzione di non sentirsi apposto e non doversi giustificare davanti agli uomini. Non devi giustificarti, ma dare un esempio. Ciascuno di noi ha una responsabilità davanti al proprio fratello.
(I Corinzi 6:12) Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è utile. Ogni cosa mi è lecita, ma io non mi lascerò dominare da nulla.
Devo guardare mio fratello e come interpreta quello che io faccio. Paolo sta spigando il concetto della libertà che non deve intaccare quella degli altri. Devo cercare non l’utile mio ma quello dei molti. Non devi rendere conto, ma devi dare un esempio.
La quarta direzione che possono prendere quelli che si sentono giudicati è quello di emettere un giudizio perché ci si sente giudicati. Si presume di avere, ad esempio, delle motivazioni valide per non venire in chiesa (esempio guardare una partita in TV fino alle 3 di notte), ma inventi una scusa plausibile che gli altri possono credere (dici che non sei venuto perché hai la febbre). In altre parole si mente e permettiamo al maligno di entrare attraverso la menzogna.
(Matteo 5:37) Ma il vostro parlare sia: "Sì, sì; no, no"; poiché il di più viene dal maligno.
Queste quattro direzioni sono tutte sbagliate. Le due direzioni di chi giudica portano il credente a dichiararsi superiore e lo portano a livello di presunzioni molto elevati. Le altre due direzioni di chi si sente giudicato, portano invece ad alti livelli di menzogna.
Tante volte succede che molte persone si sentono talmente superiori ad altri credenti, da pensare che ne giorno staranno di fianco a Dio per giudicare gli altri, ma saranno delusi, perché quel giorno ci sarà solo Gesù come nostro avvocato difensori.
Se le scelte sono state fatte giuste, saranno giustificate. L’esortazione che dobbiamo prendere è quella di evitare per quanto ci è possibile di emettere un giudizio perché siamo tutti uguali e non riusciamo a vedere oltre un certo punto.