Parole dure
- by AR
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16 ottobre 2022
Lettura: Giovanni 6:66-70
(Giovanni 6:66-70) Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. Perciò Gesù disse ai dodici: «Non volete andarvene anche voi?» Simon Pietro gli rispose: «Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna; e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio». Gesù rispose loro: «Non ho io scelto voi dodici? Eppure, uno di voi è un diavolo!» Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota, perché questi, uno dei dodici, stava per tradirlo.
Un piccolo passaggio biblico in cui Gesù mette alla prova la lealtà dei discepoli. Le parole di Simon Pietro «Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna» le potremmo forse paragonare ad una chiusura silenziosa di una composizione musicale che per diversi tratti è stata forte e anche mossa.
Il verbo “andremmo” è tradotto dal greco “apeleusometha” che significa andare via per seguire qualcuno o, in una forma più attuale, è “lo stato rilasciato” nel senso di rilassatezza, di rottura con un vecchio legame. In senso fisico e spirituale assume anche il significato di distensione (riposo). Un verbo che si traduce in un’espressione di libertà.
(Giovanni 66:2-3) Una gran folla lo seguiva, perché vedeva i segni miracolosi che egli faceva sugli infermi. Ma Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli.
Una grande folla di 5.000 uomini oltre donne e bambini (Matteo 14:21) seguiva Gesù perché vedeva i segni miracolosi ch’Egli faceva sugli infermi. A questi segni miracolosi si aggiunge quello della moltiplicazione dei pani. Cinquemila uomini, oltre donne e bambini che vengono saziati al punto di riempire dodici ceste con i pezzi dei cinque pani d'orzo che erano avanzati a quelli che avevano mangiato (Giovanni 6:13). La grande folla, dopo questo segno miracoloso, voleva rapire Gesù per farlo re, ma Egli si ritirò in disparte sul monte, da solo.
(Giovanni 6: 16-21) Quando fu sera, i suoi discepoli scesero al mare e, montati in una barca, si diressero all'altra riva, verso Capernaum. Era già buio e Gesù non era ancora venuto presso di loro. Il mare era agitato, perché tirava un forte vento. Come ebbero remato per circa venticinque o trenta stadi, videro Gesù camminare sul mare e accostarsi alla barca; ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non temete». Essi dunque lo vollero prendere nella barca, e subito la barca toccò terra là dove erano diretti.
È qui c’è un altro miracolo: Gesù cammina sulle acque. Il miracolo della moltiplicazione dei pani avviene nei pressi di Tiberiade, ma la gente notò che furono solo i suoi discepoli a prendere la barca per recarsi verso Capernaum. La folla dunque chiede a Gesù:
(Giovanni 6:25) Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì, quando sei giunto qui?
Gesù non risponde a questa domanda, ma apre il suo discorso con la formula di rivelazione (in verità, in verità) mettendo enfasi sul fatto che gli “inseguitori” si erano mossi solamente da una speranza assolutamente terrena: quella di essere fisicamente saziati dai pani moltiplicati.
(Giovanni 6:26-27) Gesù rispose loro: «In verità, in verità vi dico che voi mi cercate, non perché avete visto dei segni miracolosi, ma perché avete mangiato dei pani e siete stati saziati. Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà; poiché su di lui il Padre, cioè Dio, ha apposto il proprio sigillo.
La folla paragona il pane della moltiplicazione alla manna che Mosè diede nel deserto, ma Gesù sottolinea che non fu Mosè a procurarla, ma Dio stesso… e che quelli che sopravvissero nel deserto grazie alla manna, un giorno poi morirono (v.49).
(Giovanni 3:35-36) Gesù disse loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete. Ma io ve l'ho detto: "Voi mi avete visto, eppure non credete!"
(Giovanni 3:47-48; 50-51) In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha vita eterna. Io sono il pane della vita… Questo è il pane che discende dal cielo, affinché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivente che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò per la vita del mondo è la mia carne.
(Giovanni 6:60) Perciò molti dei suoi discepoli, dopo aver udito, dissero: «Questo parlare è duro; chi può ascoltarlo?
Per alcuni la Parola di Dio, la Sana Dottrina, diventa un parlare duro quando gli viene mostrato ciò che è scritto nella Bibbia e iniziano a tirarsi indietro. Gli “altri discepoli” si scandalizzarono (v. 58) perché Gesù disse (Io sono) il pane che è disceso dal cielo; non come quello che hanno mangiato i padri e sono morti; chi mangia di questo pane vivrà in eterno… e il pane che darò per la vita del mondo è la mia carne. Gesù è morto sulla croce per darci vita eterna. La grazia è semplice, è il dono di Dio per i peccatori, per chiunque ha fede in Gesù. Chiunque avrà Gesù come suo Signore e Salvatore vivrà in eterno alla presenza di Dio.
(Giovanni 6:44) Nessuno può venire a me se il Padre che mi ha mandato non lo attira; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
Per le autorità religiose, la pretesa di Gesù di essere uomo e rivendicare la condizione divina, era inaccettabile (v. 42). Andare a Gesù significa riconoscere Dio come Padre, cioè colui che è a favore dell’uomo, perché Gesù è l’espressione dell’amore di Dio per tutta l’umanità.
Chi aderisce quindi al progetto dell’amore di Dio per l’umanità, ha vita eterna (v. 54). La vita eterna non è una promessa da conseguire nel futuro per la buona condotta tenuta nel presente, ma una realtà che si può sperimentare in questa esistenza. Gesù non dice “chi crede avrà” poi nel futuro la vita eterna, ma “chi crede ha già”, ovvero sperimenta già adesso una vita eterna.
(Giovanni 6:63) È lo Spirito che vivifica; la carne non è di alcuna utilità; le parole che vi ho dette sono spirito e vita.
Questo Gesù ribadisce Gesù ai suoi discepoli. Sperimentare la presenza di Cristo nella propria vita è qualcosa che già ci fa gustare della presenza di Dio.
Volete andarvene anche voi? Gesù pone questo interrogativo ai suoi dodici discepoli. E Pietro si fa portavoce degli altri: da chi ce ne andremmo? Tu hai parole di vita eterna.
A chi ce ne andremo? Andremo dai religiosi? Andremo dai filosofi? Andremo dai “padri della chiesa”? Andremo dai dottori che non hanno la Tua Parola rivelata? Andremo in quella sinagoga o in quell’altra sinagoga? Andremo dietro a quella dottrina? Andremmo dietro quello o quell’altro influencer?
Non andremo da nessuna parte, vogliamo restare con Te, essere da Te ammaestrati, Tu hai parole di vita eterna, pertanto non ci interessano le opinioni dei filosofi, i dogmi degli uomini, le loro parole non ci interessano, ma ci interessa la Tua Parola di Vita eterna, noi siamo attirati dalle Tue parole. Quelle sono parole di vita eterna.