La vera conoscenza
- by EC
-
Visite: 171
20 novembre 2022
Lettura: Ecclesiaste 2:10-11
Perchè l’apostolo Pietro consigliava di aggiungere alla fede le virtù che lui menziona? Nella prima lettera, l’apostolo Pietro, dopo aver parlato della speranza viva come eredità incorruttibile, dell’invito a condurre una vita santa, conclude la prima epistola con l’essere sobri (I Pietro 5:8).
Nella seconda lettera riprende questo concetto con lo scopo di combattere una forma di eresia che stava prendendo piede a quel tempo e si divulgava a causa dei falsi dottori che si insinuavano nelle chiese. Veniva diffondendosi la filosofia dello gnosticismo, ovvero che la salvezza si potesse acquisire attraverso la conoscenza. L’apostolo si oppone quindi a queste false eresie ribadendo che la salvezza si ottiene solo in Cristo Gesù
(I Pietro 1:2) grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di Dio e di Gesù, il nostro Signore
A quale coscienza si riferisce l’apostolo Pietro? La parola conoscenza è utilizzata per ben tre volte in questo brano.
L’apostolo Pietro utilizza per ben tre volte la parola conoscenza (dal grego Epistème). Pietro sta dicendo, in pratica, che i credenti devono conoscere Dio e Gesù il nostro Signore in un modo profondo e intenso, non una conoscenza intellettuale. Anche l’apostolo Paolo riprende questo concetto invitando credenti ad avere un intimo rapporto con Gesù attraverso la conoscenza di Cristo Gesù.
(Colossesi 2:1-3) Desidero infatti che sappiate quale arduo combattimento sostengo per voi, per quelli di Laodicea e per tutti quelli che non mi hanno mai visto di persona, affinché i loro cuori siano incoraggiati e, uniti mediante l'amore, siano dotati di tutta la ricchezza della piena intelligenza per conoscere a fondo il mistero di Dio, cioè Cristo, nel quale tutti i tesori della sapienza e della conoscenza sono nascosti.
Virtù vuol dire eccellenza morale. Per la sua potenza divina, Dio ci ha donato tutto per vivere una vita di santità ed essere partecipi della natura divina. Qual è la promessa di questa partecipazione? Che siamo salvati per fede? Per quello che Dio ha fatto per ciascuno di noi? Pietro parla del ritorno di Cristo.
(II Pietro 1:5) Voi, per questa stessa ragione, mettendoci da parte vostra ogni impegno, aggiungete alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza
È un messaggio rivolto ai credenti (sia giudei che gentili) che devono mettere da parte ogni loro impegno. L’apostolo chiarisce che il credente deve avere e sviluppare le qualità che sta per elencare e che richiedono intelligenza, impegno e tempo.
Impegno (zelo). In altre parole tutto il vostro zelo per entrare in questa piena conoscenza affinché si possa aggiungere. La fede è la base a cui bisogna aggiungere. Nell’antica Grecia, lo stato istituiva un coro e il direttore del coro doveva curare tutti i preparativi. Nel linguaggio comune (coro) è colui che sostiene e rifornisce gli altri per i suoi obiettivi.
Aggiungere è procurarsi. In pratica significa che bisogna rifornire la propria vita ed equipaggiarla delle virtù. La fede è il fondamento della vita cristiana. Aggiungere la virtù è essere moralmente eccellenti. Aggiungere la conoscenza focalizzata sulla Parola di Dio. Aggiungere quindi l’autocontrollo (temperanza), la costanza (perseveranza), la pietà (riverenza nei confronti di Dio). A questo aggiungere l’affetto fraterno e poi l’amore (l’amore profondo per il bene altrui). Cinque virtù riguardano il nostro rapporto interiore con Dio e le altre due riguardano il nostro rapporto con gli altri.
(II Pietro 1:8) Perché se queste cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né pigri, né sterili nella conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo.
Il verbo “trovano” indica possesso. Non solo queste cose devono trovarsi nel credente, ma devono abbondanti. Se non si progredisce in queste virtù, si è pigri (vuoto, inutile, ozioso) e sterile. Pietro vuole sottolineare l’importanza di avere una iper conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo.
Pietro ci vuole dire che se non aggiungiamo, restiamo bambini in Cristo, e in questo caso necessitiamo solo del latte spirituale. L’apostolo ci esorta a crescere nella grazia e conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo, nostro Salvatore.
(I Pietro 1:9) Ma colui che non ha queste cose è cieco oppure miope, avendo dimenticato di essere stato purificato dei suoi vecchi peccati.
Qui Piestro si sta rivolgendo ai credenti carnali. Il cieco non vede ed è un credente che pensa solo a sé stesso. Il miope, invece, è chi non vede da lontano ed ha una visione solo di ciò che è intorno a lui.
(II Pietro 2:10-11) Perciò, fratelli, impegnatevi sempre di più a render sicura la vostra vocazione ed elezione; perché, così facendo, non inciamperete mai. In questo modo infatti vi sarà ampiamente concesso l'ingresso nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.
Impegnarsi si traduce anche con studiarsi, ovvero stare sempre aggiornati, perché facendo così non inciamperemo mai. Il credente può inciampare. L’invito di oggi è di avere una piena conoscenza del nostro Signore affinché per le sue promesse che ci ha donato, possiamo impegnarci ad aggiungere le virtù per non inciampare mai.