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La sottomissione

La sottomissione

by FDG
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11 dicembre 2022
Lettura: testi vari

Nella bibbia ci sono principi sani che, se mettessimo in pratica, potremmo avere una chiesa locale modello. Il principio che oggi considereremo è la sottomissione a Dio, in famiglia e nella chiesa. Cristo è il capo della chiesa, e quindi la chiesa non può andare come vuole. Dobbiamo essere personalmente responsabili per essere sottomessi a Dio.

(Romani 12: 1-2) Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.

Dio chiede che gli diamo il nostro cuore per donarci la guida dello Spirito Santo.  Dio ci chiede che abbiamo una mente rinnovata che ragioni come la mente di Cristo. Dio vuole anche che, per esperienza, possiamo conoscere la Sua buona, gradita e perfetta volontà. Ogni giorno dobbiamo donare il nostro cuore, la nostra mente e la nostra volontà a Dio e dobbiamo chiedere allo Spirito Santo una vittoria quotidiana sul peccato.  Se siamo sottomessi a Dio, di conseguenza lo siamo in famiglia e nella chiesa.

 

Ognuno di noi ha dei rapporti famigliari. Oggi, tante famiglie sono distrutte anche nelle chiese. Satana usa le sue azioni distruttive contro la famiglia e, così facendo, attacca anche la chiesa. Oggi una delle frasi più in uso è “fare a modo mio”, ma la bibbia non c’insegna questo.

“Fare a modo mio” è la frase che rompe le relazioni matrimoniali in cui si dimentica completamente le promesse fatte a Dio e al proprio coniuge. Se vogliamo che nella famiglia ci sia santità e felicità, dobbiamo tener conto del principio della sottomissione. Essere sottomessi non è schiavitù o signoria, ma autorità. Nella famiglia ci vuole un vivo amore se vogliamo essere sottomessi. La moglie mostra la sottomissione attraverso l’ubbidienza al marito che viceversa ricambia con il suo amore.

(Efesini 5:25) Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei.

Cristo si è sacrificato per la chiesa, e di conseguenza possiamo comprendere che il marito ha una grande responsabilità nei confronti della moglie, amandola come Cristo ha amato la chiesa. L’amore del marito deve sacrificarsi affinché possa avere una moglie sottomessa e ubbidiente. Dove si segue questo principio, scendono le grandi benedizioni di Dio nella famiglia. Non si tratta di assoggettamento, ma della libertà che viene esclusivamente nella sottomissione a Dio, e in quella reciproca tra i due coniugi. È una grande benedizioni trovare chiese in cui ci sono famiglie sottomesse. Troppo spesso, nelle chiese, le persone discutono e non vanno d’accordo, si dividono e la divisione produce settarismo.

 

Quando nella chiesa ci sono delle schegge, allora ci sono delle spaccature, e di conseguenza la testimonianza per Cristo viene danneggiata. Dobbiamo stare attenti alla sottomissione perché è un principio sano che dobbiamo praticare.

(I Pietro 5:1-9) Esorto dunque gli anziani che sono tra di voi, io che sono anziano con loro e testimone delle sofferenze di Cristo e che sarò pure partecipe della gloria che deve essere manifestata: pascete il gregge di Dio che è tra di voi, sorvegliandolo, non per obbligo, ma volenterosamente secondo Dio; non per vile guadagno, ma di buon animo; non come dominatori di quelli che vi sono affidati, ma come esempi del gregge. E quando apparirà il supremo pastore, riceverete la corona della gloria che non appassisce. Così anche voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. E tutti rivestitevi di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili. Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi a suo tempo; gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi per il mondo.

La sottomissione nella chiesa locale non dà spazio per la dittatura. Siamo membra di Cristo, per cui siamo uniti Cristo. Tutti devono essere rivestiti di umiltà gli uni verso glia altri.

(Giovanni 13:5) Poi mise dell'acqua in una bacinella, e cominciò a lavare i piedi ai discepoli, e ad asciugarli con l'asciugatoio del quale era cinto.

Il Re dei re, il Signore dei signori, si è umiliato lavando perfino i piedi degli apostoli. Dio resiste ai superbi, ma da grazia agli umili. È triste vedere dei credenti che vogliano che si faccia a “modo loro”. Questa non è sottomissione. Tutto questo se sussiste, vuol dire che nella chiesa locale c’è carenza di umiltà. La sottomissione è la via per poter crescere sempre di più spiritualmente. È la via per la quale arrivano le grandi benedizioni di Dio. Quando c’è sottomissione non c’è né attivismo e né orgoglio.

Perché è importante la sottomissione? Perché Dio governa la nostra vita, altrimenti saranno altri a dirigere la nostra vita. Chi vuole fare “a modo suo” trascorrerà il suo tempo ad opporre resistenza nei confronti di altri. Dio dirige la nostra vita e difficilmente possiamo essere dominati da altri. Quando rifiutiamo di sottometterci, viviamo una vita di tristezza, di lotta e sempre sulla difensiva. Se non siamo sottomessi il nostro spirito è spento e contristato.

(Efesini 5:21) sottomettendovi gli uni agli altri nel timore di Cristo.

Siamo sottomessi come cristiani? Sottomissione non vuol dire che perdiamo noi stessi, ma che guadagniamo noi stessi. Quando siamo sottomessi vuol dire che Dio ci arricchisce. Non sottovalutiamo il principio della sottomissione. Se siamo sottomessi a Dio, Egli ci guarda e saremo stimolati a fare il bene e impegnarci nel servizio e in tutte le altre cose. Si può essere umili e mansueti di cuore ed avere quindi un carattere coraggioso come quello del leone. La sottomissione inizia a Dio.

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