Essere ben saldi significa prendere posizione ed è una condizione del credente su questa terra. La verità è la prima barriera di protezione dell’abito che il credente deve indossare. Che cos’è la verità?
Sono giorni difficili, ma dobbiamo alzare il nostro sguardo verso Colui che viene e viene presto. Facciamo tesoro dei Suoi insegnamenti e mettiamo in pratica la Sua Parola perché siamo Suoi figli e Suoi testimoni.
Dio è onnipresente. Abbiamo un modo inconsueto di vederci, ma Dio è sovrano e percorre tutte la terra.
(I Pietro 1:3-9) Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una eredità incorruttibile, senza macchia e inalterabile.
Pilato rivolge questa domanda a Gesù: “sei tu il re dei giudei?”. Una domanda che ha uno specifico intento accusatorio e non solo identificativo. Gesù non negò la sua regalità, e rispose che il suo regno non è di questo mondo,
Ci viene naturale programmare la nostra vita come se non dovesse finire mai, come se avessimo sempre qualcosa da fare, ma i nostri piani possono cambiare, e bisogna viverli.
Qual è la regione per cui Paolo ha scritto questi due versi? Nonostante egli fosse in prigione ad Efeso scriveva alla chiesa di Filippi. Paolo è grato e gioioso di pregare per la chiesa di Filippi, nonostante una condizione non ideale.
Come possiamo confidare in Dio? Alcuni definiscono il XXI secolo come il secolo della paura, e tanti vogliono che venga superato velocemente l’anno in corso. Tanti sono preoccupati e prendono farmaci per liberarsi dalle paure e calmare le loro ansie, ma dobbiamo tener presente che c’è differenza tra preoccupazione e prendersi cura di qualcosa. Prendersi cura di qualcosa ci spinge all’azione, mentre la preoccupazione aggrava il nostro spirito e anche il nostro corpo, senza trovare la soluzione. È come tenere premuto il pedale dell’acceleratore e contemporaneamente quello della frizione: si resta fermi e si consuma carburante inutilmente.
Stiamo attraversando momenti difficili, ma dobbiamo restare fedeli. Fede, è una parola molto frequente nella scrittura, la troviamo circa 300 volte.
(Ebrei 11:1) Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.
La fede è una tranquilla fiducia nel Dio reale, Onnipotente e vicino, benché invisibile. È una meravigliosa certezza riposta nel suo Amore e nella salvezza da Lui offerta nella Sua Parola.
La fede è timore e rispetto dei Suoi giudizi. La fede è obbedienza alla volontà di Dio.
Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. Dio è Spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in spirito e verità».
Le parole di Gesù non fanno riferimento al culto di adorazione della domenica mattina, ma abbracciano l’interezza della vita: essere del continuo in comunicazione con Dio e una vita spesa al Suo servizio.
La prima difficolta che s’incontra quando si esamina un libro dell’antico testamento, è la sua collocazione storica. Per comprendere meglio il messaggio del profeta Malachia, è importante determinare il periodo storico. Parte dei critici moderni ritengono che il libro Malachia sia stato scritto da un profeta anonimo dato che lo stesso nome era molto comune in Israele. Il nome Malachia significa “il mio messaggero”. Malachia fu un profeta importante in Gerusalemme perché visse e predicò la Parola di Dio. Malachia è l’ultimo dei profeti della Bibbia e molti lo considerano il sigillo dei profeti perché con lui si chiude l’antico testamento.
Uno straordinario libro quello dei salmi. Il Signore Gesù divideva l’antico testamento in tre parti (Luca 24:44):
Mosè, la legge (la Torah);
I profeti (i Nebim);
Gli Scritti (i Ketubim)
I salmi erano il primo libro tra gli scritti. Questo libro è stato scritto in lingua Ebraica e successivamente tradotto in greco per gli ebrei che erano nella dispersione. La parola salmo sta ad indicare canto di lode, il libro dei canti di lode, delle preghiere. Nella traduzione fatta circa 200 anni prima di Cristo per gli ebrei che erano nella dispersione, in greco, la parola salmo indica canti accompagnati da strumenti musicali a corda e viene anche chiamato, questo libro, il salterio (lo strumento a corda usato per accompagnare questi canti di lode). È interessante notare che nella prima chiesa evangelica in lingua italiana di 1000 membri, fondata nel 1542 a Ginevra, al tempo di Diodati, la chiesa cantava il salterio, cioè l’insieme dei salmi. Quando Diodati ha tradotto tutta la Bibbia e l’ha pubblicata nel 1607, subito dopo fece la prima revisione dei salmi (1631), perché era un libro importante per questi credenti perché potevano esprimere la lode, la riconoscenza al Signore, il loro grido, la loro confessione, la loro intercessione.
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